Due storie, due lingue, due culture, il calabrese e l’arabo, si mescolano.
U’ professuri, profeta di una fede riposta nel sogno di riscatto, punta sulla forza, sulla volontà, sull’identitàda guadagnare e poi proteggere col sacrificio fisico, un costante allenamento preparatorio ad affrontare lavita, ossia la più autentica marcia longa che ciascuno è chiamato a correre. Volente o nolente.La sua personale vittoria, affidata alle gambe della marocchina Soukaina, non si riduce al mero taglio del
traguardo, ma rappresenta in realtà la cucitura di una ferita del passato, di un fallimento lacerante al quale non aveva saputo (e potuto) porre rimedio: la morte di Roberto, il suo più caro atleta, ucraino, alla ricerca di una identità, non sa se dedicare la sua vita all’atletica o alla malavita.
La giovane allieva marocchina, combattuta anch’essa tra un’identità ereditata e una da costruire, sarà il riscatto del professore, il sogno in cui credere, la fede alla quale affidare le proprie speranze. Ma la marcianon è una passeggiata! È sudore, fatica. Duello.
Di Saverio Tavano, con: Achille Iera, Soukaina Maktoum, Roberto Calimeri. Audio: Pasquale Truzzulillo.