Una Questione di Peso – Emergenti Visioni – Cosenza

emergenti visioniTutto ha un peso: i nostri corpi hanno un peso; gli oggetti che trasportiamo con noi hanno un peso; l’aria che respiriamo ha un peso, l’oro ha un peso. Il peso è un’attribuzione di rilevanza della quale non si può non tenere conto nelle società contemporanee, sia inteso in senso strettamente materiale ma ancor di più lo è in senso metaforico come questione di valore e di importanza: le nostre economie si basano sullo scambio di merci dello stesso peso o valore. E’ tutta la nostra esistenza che ha un peso, quel vissuto che prende la forma dei nostri bagagli quelli nei quali tentiamo disperatamente di chiudervi dentro quanta più roba possibile da portarsi dietro. Ogni borsa, valigia, zaino o contenitore finisce così col racchiudere pregiudizi e incertezze circa la meta, il luogo di approdo, una sostanziale diffidenza nei confronti degli altri.  Ma vite diverse hanno pesi diversi e bagagli diversi: quelli che diventano zavorre in mare aperto sui gommoni dei migranti o motivi di ostentazione del proprio status symbol come la ventiquattrore del manager di una grande multinazionale.  Lo spettacolo si sviluppa a partire da una  voce narrante, quella di un personaggio pronto alla partenza, intento a riempire la propria valigia di effetti personali. La scena però è interrotta più volte da immagini, suoni, dialoghi e racconti di altri soggetti e dei loro vissuti in palese contrasto con il racconto principale. Questi ultimi si svolgono, infatti, sincronicamente rispetto all’andamento della scena principale determinando una narrazione che avviene , dunque, su piani differenti del reale e dell’esistente, in storie destinate a sfiorarsi ma senza mai incontrarsi davvero.

E’ stato realizzato per la prima volta, come performance, in occasione de “La notte dei ricercatori 2015”, promosso dal Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università della Calabria per il tema “Esserci o non esserci. Viaggio e identità tra sociologia e letteratura”. Il progetto originale è stato quindi ampliato e trasformato in uno spettacolo che, sulla base degli studi compiuti dalla sociologia delle migrazioni, si propone come riflessione sul tema dell’identità, del viaggio, del pregiudizio come forma di attaccamento alle piccole certezze del quotidiano. Il testo infatti, originale nella sua scrittura, contiene anche brevi stralci di racconti di migranti estrapolati dalle interviste contenute nel libro “Andare Oltre” a cura di Renate Siebert e Sonia Floriani che intermezzano, come reading delle testimonianze, un unico atto unico della durata di 50 minuti circa. I contenuti multimediali e la musica dal vivo aggiungono valore al tema proposto commentato, quindi, attraverso linguaggi artistici differenti.

Regia Alma Pisciotta, con Francesco Fiorino, Dafne Abbruzzino, Emiliano Lo Feudo.